Il Rugby

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Pieer P@zzo
view post Posted on 19/6/2007, 11:36     +1   -1




La storia
Sebbene sia spesso ritenuto erroneamente uno sport brutale, il rugby deve le sue origini ad uno dei più aristocratici college britannici (quello di Rugby appunto, che gli ha dato il nome).

Secondo la leggenda, il giovane studente William Webb Ellis, durante una partita di calcio disputata nel 1823, afferrò il pallone con le mani e, anziché calciarlo come previsto, partì con la palla in mano verso l'opposta linea di fondo. Il calcio allora non era ancora dotato di regole standard e molte varianti prevedevano che la palla potesse essere portata in mano, quindi di per sé la corsa di Webb Ellis non fu una vera e propria novità.

La storia di Webb Ellis si diffuse nel 1876, quattro anni dopo la sua morte, e lo fece diventare immortale. Ancora oggi il trofeo della Coppa del mondo di Rugby è dedicato a Webb Ellis e una targa alla "Rugby School" commemora il suo conseguimento.

Nell'ottobre del 1863, la Football Association fu costituita con l'intento di standardizzare le varie forme di calcio che venivano giocate all'epoca. Durante una serie di sei incontri, tenuti alla Freemason's Tavern di Londra, rappresentanti delle scuole pubbliche e delle università, insieme a un numero di club indipendenti di spicco, si riunirono per stabilire un singolo regolamento del calcio.
La prima stesura prevedeva caratteristiche che sono ora parte del Rugby come il correre in avanti con la palla ed essere caricati, trattenuti, sgambettati, ecc. Queste regole vennero gradualmente scartate e venne adottata una variante delle "Regole di Cambridge".
Nella riunione finale i rappresentanti del Blackheath ritirarono il loro club dall'associazione a causa della rimozione della regola che permetteva il "backing" (calciare un avversario negli stinchi). Il Blackheath e un numero di altri club continuarono a giocare la loro versione del calcio.

Il 26 gennaio 1871, si formò la Rugby Football Union, che portò alla standardizzazione delle regole per tutti i club che giocavano una variante delle regole della Rugby School.

Gli anni 1890 videro uno scontro di culture all'interno del gioco, tra i club del nord composti da lavoratori e quelli del sud composti da "gentleman", sulla natura del professionismo. Il 29 agosto 1895 ventuno club si separarono dalla RFU e si incontrarono al George Hotel di Huddersfield, formando la Northern Rugby Football Union con il suo insieme di regole, che sarebbe in seguito diventata la Rugby Football League (RFL).

Il rugby a 15 fece parte del programma olimpico e attualmente il rugby a 7 è nel programma dei World Games. Le nazionali vincitrici del titolo olimpico sono quelle di Francia nel 1900 (v. Rugby alle olimpiadi estive 1900), di Australia nel 1908, di Stati Uniti nel 1920 e 1924.


I ruoli
Nel rugby a 15, la tipologia del gioco più diffusa nel mondo (vedi sotto per gli altri tipi), i ruoli dei giocatori in campo sono i seguenti (inglese-italiano):

15 - Fullback - Estremo
14 - Right wing - Tre quarti ala aperta destro
13 - Outside center - Tre quarti centro
12 - Inside center - Tre quarti centro
11 - Left wing - Tre quarti ala chiusa sinistro
10 - Fly-half - Mediano d'apertura
9 - Scrum-half - Mediano di mischia
8 - Number 8 - Terza linea centro
7 - Openside flanker - Terza linea ala
6 - Blindside flanker - Terza linea ala
5 - Lock (2nd row) - Seconda linea
4 - Lock (2nd row) - Seconda linea
3 - Tighthead Prop - Pilone destro
2 - Hooker - Tallonatore
1 - Loosehead Prop - Pilone sinistro







Le regole
qui elencate sono solo le regole principali del rugby

Dimensioni del campo:
minimo: 66 X 119 metri (di cui 100 senza contare le aree di meta)
massimo: 69 X 144 metri
Al centro del campo si trova la linea di metà campo, a dieci metri da questa, da entrambi i lati si trova la linea tratteggiata dei dieci metri; a ventidue metri dalla linea di meta si trova la linea dei ventidue metri. a 5 metri dalla linea del fallo laterale ai lati del campo si trova la linea dei cinque metri, così come in prossimità dell'area di meta.
Dimensioni della porta:
I pali della porta, piazzati al centro della linea di meta, sono 2 montanti rotondi di oltre 4 metri di altezza, da considerarsi prolungantisi all'infinito; essi distano tra loro 5,64 metri e sono uniti da una barra orizzontale il cui filo superiore è a 3 metri dal terreno.
Palla della nazionale italianaLa palla deve avere forma ovale e le seguenti dimensioni ottimali:
Lunghezza: 28 centimetri
Circonferenza (lunghezza): 74 centimetri
Circonferenza (larghezza): 59 centimetri
Peso: 410 grammi
La durata di un match è di 80', diviso in due tempi uguali da 40', e si considera il tempo effettivo senza recupero (salvo eccezioni particolari). Originariamente, l'intervallo era decretato a pura scelta dell'arbitro; attualmente, l'arbitro concede 10 minuti di riposo.
Ogni squadra può schierare fino a 15 giocatori più 7 riserve: non ci sono numeri fissi e va rispettata la numerazione 1-22, in particolare 1-8 per il pacchetto di mischia, 9-10 per i mediani, 11-14 per i tre quarti, 15 l'estremo.
In campo vi devono essere un arbitro e due giudici di linea, in caso di partite di un certo rilievo può essere presente anche il "TMO" (Television Match Official) che ha il compito, esclusivamente su richiesta dell'arbitro, di verificare solo se un'azione in area di meta ha portato o meno ad una segnatura valida (l'arbitro può anche annullare).
Il passaggio può avvenire con le mani (solo all'indietro o di lato), oppure con i piedi (anche in avanti, in gergo "calcetto" ("grabber") se rasoterra o "up-and-under" se a campanile). Se in avanti il passaggio coi piedi può essere raccolto solo dal calciatore o da compagni partiti dietro di questi al momento o dopo il calcio stesso.
Il placcaggio è concesso solamente sul giocatore che ha la palla ed è concesso dal busto ai piedi, altrimenti è fallo.
Se il placcatore tende a "ribaltare" il placcato sollevandolo completamente da terra, deve accompagnarlo nella caduta onde evitare gravi infortuni.
I giocatori che non hanno il possesso della palla non devono subire ostruzioni di alcun tipo.
Quando un giocatore è placcato e ha almeno un ginocchio a contatto col terreno o è seduto o è sopra un altro giocatore a contatto col terreno deve necessariamente, a scelta:
Passare la palla
Lasciare la palla
Spostarsi dalla palla
Segnare una meta (Nel caso il placcaggio sia avvenuto in prossimità della linea di meta)
Se la squadra che subisce un fallo mantiene il possesso del pallone e riesce comunque a rimanere in una situazione di gioco positiva, è concesso dall'arbitro il "vantaggio", ovvero il fallo non viene fischiato e la formazione può proseguire l'azione; qualora, nel prosieguo di questa azione, detta squadra non riuscisse a conseguire un vantaggio vero e proprio, l'arbitro tornerebbe sul punto della prima infrazione prendendo una decisione (calcio di punizione, mischia) sempre in favore della squadra che ha subito il fallo.
Quando viene commessa un'infrazione di minore importanza (ad esempio un "in avanti"), nello stesso punto viene giocata la "mischia".
La mischia viene composta da elementi di entrambe le squadre: minimo 5 giocatori per formazione, di cui 3 in prima linea (solitamente i piloni e il tallonatore), contrapposti in 2 gruppi.
I due "pacchetti di mischia" devono essere divisi da una linea parallela a quella di meta.
La testa e le spalle dei giocatori in mischia devono essere al di sopra della linea dei fianchi.
Il giocatore in prima linea (a contatto con gli avversari) non deve avere la testa vicina a quella di un suo compagno di squadra (le due parti si incastrano).
La palla viene posta nella mischia dal mediano di mischia della squadra che non ha commesso il fallo (ingaggio), il quale deve lanciarla con entrambe le mani, in un unico movimento al centro del corridoio formato dalle prime linee.
Quando la palla tocca terra, ogni giocatore di prima linea può attirarla solo con i piedi dalla sua parte e solo se prima è stata toccata dal tallonatore di una delle due squadre. Il tallonatore, infatti, come suggerisce la parola, ha il compito nella mischia di portare la palla coi talloni dei piedi verso la sua squadra.
Nel 2007 l'International Rugby Board (IRB) ha definito nuove regole per la mischia, in particolare il mediano introduce l'ovale dopo i comandi "crouch, touch, pause... engage!"(bassi, tocco, pausa, ingaggio) dell'arbitro.
La rimessa laterale (touch) si effettua con i pacchetti di mischia delle due squadre schierati (tutti o in parte) in fila fianco a fianco, separati dalla linea immaginaria dell'uscita della palla. I primi uomini della fila devono essere ad una distanza minima di 5 metri dalla linea di fallo laterale. I restanti giocatori devono tenersi lungo le parallele immaginarie tirate a minimo 10 metri dallo schieramento di touche.
La touche si effettua dal punto in cui la palla è uscita dal campo, tranne nel caso in cui la palla sia uscita dopo essere stata calciata, da un punto del campo oltre la propria linea dei 22 metri, "direttamente fuori", cioè senza avere toccato terra nel campo di gioco prima di uscire. In questo caso la touche sarà eseguita all'altezza del punto dal quale è stato calciato il pallone.
È possibile effettuare anche la "touche veloce" ossia giocare la rimessa senza aspettare lo schieramento degli avversari. Ciò è possibile se la palla non ha toccato elementi estranei al gioco (spettatori, cartelloni pubblicitari). La palla deve essere lanciata parallela alle linee trasversali (né avanti né indietro) alla distanza minima di cinque metri, anche eventualmente a favore di sé stessi.
Le infrazioni più gravi, come l'antigioco ed il fuorigioco, sono punite con un calcio di punizione.
I falli di antigioco sono tutte le infrazioni che tendono ad "uccidere" il gioco e quelle che mettono in pericolo l'incolumità dell'avversario, sono punite col cartellino giallo (espulsione per 10') o rosso (espulsione definitiva).
Il "fuorigioco" viene fischiato quando un giocatore, trovandosi al di là della parallela immaginaria alla linea di meta passante per il pallone, partecipa in qualsiasi modo all'azione.
La "punizione" può essere calciata da qualsiasi giocatore della squadra che ha subito il fallo, che ha comunque possibilità di scegliere la mischia o di far partire un'azione.
Chi calcia la palla lo può fare in qualsiasi direzione e giocare la palla di nuovo.
È possibile calciare direttamente in touche: in questo caso la rimessa sarà eseguita, dalla squadra che ha calciato la punizione, sempre dal punto in cui il pallone è uscito, indipendente dal punto in cui è stata calciata la punizione.
È possibile, previa comunicazione all'arbitro, tentare il calcio di punizione direttamente tra i pali verticali e sopra la sbarra parallela al terreno che costituiscono la porta avversaria.
I compagni di squadra devono rimanere dietro la palla fino a quando questa non viene calciata.
Gli avversari devono tenersi lungo la parallela immaginaria tirata a minimo 10 metri da dove viene battuta la punizione.
La meta (5 punti) è valida solamente se la palla viene schiacciata a terra nell'area di meta della squadra avversaria. Se la palla viene schiacciata nella propria area di meta la si definisce "annullata".
La "meta tecnica" ("Penality Try") (5 punti) viene assegnata, su decisione dell'arbitro, se la squadra che è in difesa commette un fallo, senza il quale evidentemente una meta sarebbe stata segnata.
Dopo la meta, perpendicolarmente al punto nel quale la palla ha toccato il terreno, si calcia la "trasformazione" (2 punti), che deve passare in mezzo ai pali e sopra alla sbarra orizzontale della porta.
Il "calcio di punizione" (o semplicemente "punizione" o "penality"), simile alla trasformazione calciata dopo la meta, ha un valore di 3 punti.
Quando si calcia in mezzo ai pali o si tenta la trasformazione, il pallone può essere posizionato su un apposito supporto detto "piazzola". In passato si usava portare al calciatore una piccola quantità di sabbia su cui piazzare il pallone.
Il "drop" o "calcio di rimbalzo" è un particolare calcio in cui un giocatore, da qualsiasi posizione del campo, calcia il pallone, dopo averlo fatto rimbalzare, in mezzo ai pali e sopra alla sbarra orizzontale della porta della squadra avversaria. Vale 3 punti (come la punizione). Se il "drop" viene effettuato come calcio di inizio, di ripresa del gioco dopo una segnatura oppure dopo un "mark", anche se la palla passa tra i pali e sopra la sbarra della porta non viene attribuito alcun punto alla squadra che ha effettuato il calcio.
Il "mark" consiste nel raccogliere al volo nei propri 22 metri la palla calciata dall'avversario. Dà diritto ad un calcio libero con gli avversari a 10 metri da effettuare sul punto. Deve essere "chiamato" urlando "mark!" prima della presa ed effettuato sul punto dal giocatore che lo ha chiamato. In origine si poteva chiamare il "mark" in qualunque zona del campo e, sino al 1977 si poteva calciare verso la porta per ottenere punti.

Modificazioni nel calcolo del punteggio
Nel corso della sua storia, il rugby ha cambiato spesso la valutazione dei punteggi. E per un certo periodo (sino al 1893) variavano anche a seconda del paese.

Inizialmente contavano solo le trasformazioni e i drop e valevano 1 punto chiamato "goal" (in effetti il termine "try" usato in inglese, significava proprio che dava il diritto a "provare" il calcio). Non si potevano tentare calci a punto sulle punizioni, ciò fu permesso solo dal 1893. Tra il 1888 e il 1997 era possibile tentare di "trovare una porta" con il "calcio da mark" (effettuato con la tecnica del drop). Si ha diritto a calciare senza disturbo degli avversari dopo aver raccolto al volo la palla dopo un calcio (up-and-under) avversario. Oggi si può fare solo raccogliendo la palla nei propri 22 metri e dal 1977 non si può calciare in porta.

I punti furono introdotti, almeno in Inghilterra, nel 1886: si evolveranno nel tempo anche per l'introduzione del calcio da mark (palla presa al volo) (introdotto nel 1891 - abrogato come possibilità di finalizzazione di punti nel 1977). L'evoluzione almeno per la RFU inglese sarà la seguente:

Assegnazione punti Anno Meta Trasf. Drop Punizione Mark
1886 1 2 2 non prevista non previsto
1888 1 2 2 non prevista 4
1891 2 3 4 non prevista 4
1893 3 2 4 3 4
1905 3 2 4 3 3
1947 3 2 3 3 3
1971 4 2 3 3 3
1977 4 2 3 3 non possibile
1992 5 2 3 3 0

Sino al 1893 vi erano modi leggermente diversi, a seconda del paese, di contare i punti.


I vari tipi di rugby
Il termine rugby è un termine generale che si riferisce a vari sport, simili ma ben distinti e riconducibili a due "codici": il Rugby a 15 (Rugby Union), il Rugby a 13 (Rugby League)[1] Entrambe i "codici" hanno una versione di rugby a 7.


Le varie forme di gioco sono molto diffuse in: Regno Unito, Irlanda, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e isole del Pacifico come Figi, Samoa, Tonga.
Inoltre il Rugby a 15 è popolare in Italia, Romania, Giappone e Argentina mentre il Rugby a 13 è lo sport nazionale in Papua Nuova Guinea ed è popolare in Russia e Marocco (dove comunque è sviluppata anche la versione a 15).
Nel Rugby a 7 stanno emergendo nuove formazioni, come il Portogallo e il Kenia. Ovviamente le varianti di gioco sono praticate in numerose altre nazioni ma gli atleti a livello agonistico sono ancora pochi.

È in Australia e Nuova Zelanda che i due regolamenti hanno assunto il nome "Union" (a 15) e "League" (a 13) (anzi il termine "Rugby League" per il "13" deriva dal nome della prima federazione australiana di questo sport).

Si è diffuso negli anni (anche in Italia) il Rugby a 10 che risulta essere un compromesso tra Rugby Union e Rugby Seven.

Sulla falsariga di altri sport, è stata creata anche una versione da spiaggia: il Beach Rugby.


Le caratteristiche comuni
Le caratteristiche principali comuni a i tre tipi di Rugby sono il campo di gioco, le porte, il pallone ovale ed il fatto che è vietato passare il pallone in avanti quindi il terreno può essere guadagnato solo correndo con il pallone o calciandolo.


Le differenze
Le particolarità del Rugby a 15 comprendono la "mischia", dove raggruppamenti di giocatori avversari si spingono uno contro l'altro per conquistare il possesso della palla, e la touche dove due file di giocatori tentano di afferrare la palla che viene rimessa dalle linee laterali.

Nel Rugby a 13 la mischia esiste, ma ha un'importanza notevolmente ridotta, e non ci sono le touche; inoltre non esiste il fallo di "tenuto", quindi, a differenza del Rugby a 15, cadere con la palla e trattenerla non comporta una punizione.

La principale differenza tra i due sport, oltre al numero di giocatori, è che il possesso della palla a seguito di un placcaggio è conteso nel Rugby a 15 mentre non è conteso in quello a 13, dove però dopo 5 placcaggi consecutivi la palla passa alla squadra avversaria.

I punti si ottengono in entrambi gli sport schiacciando la palla nell'area di meta avversaria o calciando la palla tra i pali della porta avversaria.

Per il rugby a 7 si veda la voce specifica.

Recentemente è stato creato e portato anche in Italia il Rugby a 10 che risulta essere un compromesso tra Rugby Union a 15 e Rugby a 7, prevedendo delle vere mischie (anche se a soli 5 giocatori).


tornei maggiori (a 15)
Accanto alla Coppa del mondo di Rugby, disputata ogni quattro anni, vengono giocati annualmente due prestigiosi tornei, il "Sei Nazioni" e il "Tri Nations", rispettivamente svolti nell'emisfero boreale e in quello australe.

Nel contesto italiano, il Super 10 è il campionato in cui si può vedere il miglior livello di tecnica di gioco. Squadre che negli ultimi tempi hanno sempre lottato per il titolo nazionale sono: Benetton Rugby Treviso, Rugby Calvisano, Petrarca Rugby (Padova), Arix Viadana, e le due squadre di Parma (Overmach Rugby Parma e GRAN Rugby). Tuttavia la "fuga" dei nazionali verso Francia e Inghilterra sta impoverendo il livello tecnico delle squadre.


Il Sei Nazioni
Il torneo più famoso prima della nascita della "Coppa del mondo" e del "Tri-nations" era il Cinque Nazioni (Five Nations). Dopo l'ammissione, attorno al 1880, di Galles e Irlanda alle sfide con Scozia e Inghilterra, si cominciò a stilare una classifica annuale tra queste quattro squadre, classifica che rimase ufficiosa sino al 1994. Nel 1910 venne ammessa anche la Francia, squalificata dal 1931 al 1946, per motivi legati al professionismo e alla disciplina di gioco. In seguito questo torneo ha cambiato nome in quanto nel 2000 è stata ammessa un'altra nazione, l'Italia, e quindi oggi è chiamato il Sei Nazioni (Six Nations). Il torneo si è svolto regolarmente salvo durante le guerre mondiali e nel 1972, quando vennero annullate le partite interne dell'Irlanda per la situazione politica in Irlanda del Nord.

Nel corso di questo torneo, alcune sfide possono determinare anche l'assegnazione di alcuni titoli secondari, alcuni dei quali simbolici e non riportati in alcun albo d'oro ufficiale, ma comunque considerati da giocatori e tifosi di grande rilevanza.

La squadra che riesce a vincere tutte le 5 partite si dice aver realizzato il "Grande Slam".
La squadra appartenente ad una delle quattro federazioni britanniche che riesce a vincere tutti i confronti con le altre tre, realizza la "Triple Crown".
In palio negli incontri tra le squadre di Inghilterra e Scozia c'è la "Calcutta Cup".
Dal 2007 è stato istituito un nuovo titolo secondario, il "Trofeo Garibaldi", assegnato ogni anno alla vincente della partita fra Italia e Francia, le due formazioni di scuola latina del torneo. Il trofeo è stato realizzato da un ex rugbysta francese ora dedito all'arte.
Alla squadra classificatasi all'ultimo posto nel torneo viene attribuito il simbolico e beffardo "Wooden Spoon" (Cucchiaio di Legno), che non è un oggetto reale ma si richiama ad una tradizione universitaria di Cambridge, in cui gli studenti regalavano ai loro commilitoni che prendevano i voti più bassi agli esami un cucchiaio di legno (ma una leggenda vuole che tale oggetto esista e sia conservato in un'isola inglese). Tale oggetto però nel caso del rugby non è mai esistito fisicamente.
Il caso di una squadra che alla fine del torneo risulti aver collezionato soltanto sconfitte, è invece un risultato negativo denominato nel gergo del 6 Nazioni come "Whitewash".

Il Tri Nations
Il corrispettivo del Sei Nazioni al di sotto dell'equatore è il Tri Nations (ovvero "Tre Nazioni"): una competizione simile nel modello a quella europea, nata nel 1996, disputata da tre nazionali di rugby che sono tra le più celebri e forti al mondo ossia quella neozelandese, quella sudafricana e quella australiana.


Altri Tornei per nazioni
Riprendendo un tentativo simile effettuato tra il 1998 e il 2001, si disputa dal 2006 il "IRB Nations Cup" (o "Sei Nazioni del Pacifico") con la seconda squadra (Junior All Blacks) della Nuova Zelanda e le selezioni maggiori di Giappone, Samoa, Fiji , Tonga. Dal 2007 parteciperà anche la nazionale "A" (emergenti) australiana. All'interno di questo torneo le sfide tra Fiji, Samoa e Tonga danno origine al "Pacific Tri nations" che si disputa dal 1982.

Esistono campionati continentali in Sudamerica (dominato dal 1951 dall'Argentina), Africa, Asia (dominato dal Giappone). Saltuariamente di disputa anche la "Oceania Cup" e il "campionato dei Caraibi".

In Europa esiste un Campionato Europeo per nazioni, strutturato su 7 "Divisioni" con un un meccanismo di promozioni e retrocessioni e non vede la partecipazione delle nazionali impegnate nel Sei Nazioni. É chiamato anche "Sei Nazioni B". Nella sua precedente forma (Coppa Fira o Coppa Europa), disputata sino al 1997, vedeva la partecipazione della Francia (che però schierava quasi sempre squadre minori) e della Italia che lo vinse proprio nel 1997, battendo i transalpini (che schierarono parte della formazione che sei giorni prima aveva vinto il 5 nazioni facendo il grande slam) a Grenoble. In questo trofeo, la Romania, tradizionale dominatrice, è ultimamente incalzata da Georgia e dal Portogallo. Questo trofeo serve anche a determinare le posizioni delle squadre nel caso siano previste le qualificazioni mondiali; in tal caso queste squadre entrano in gioco tardi rispetto ad altre europee.


Il Terzo Tempo
Una tradizione importante nel gioco del rugby è il "Terzo Tempo". Anche nei campi della massima serie italiana, "Il Super 10", al termine della partita i giocatori delle due squadre sono soliti ritrovarsi assieme ai tifosi e a tutti coloro che hanno preso parte allo svolgimento della gara per festeggiare l'incontro appena concluso. La tradizione prevede un banchetto, offerto dalla squadra che ha ospitato l'incontro. L'atmosfera di cordialità nella quale si stemperano le tensioni della partita è uno degli aspetti che più divertono chi vi partecipa e più affascinano chi segue questo sport da un punto di vista esterno.
 
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view post Posted on 20/6/2007, 15:29     +1   -1
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-=Flaco=-
view post Posted on 8/8/2007, 21:12     +1   -1




è un bellissimo sport... di sicuro + bello del calcio! lì si respira il vero spirito sportivo, lo spirito di squadra...
 
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2 replies since 19/6/2007, 11:36   94 views
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